Un emendamento del Governo al decreto milleproroghe interviene sui conti degli enti colpiti dalla sentenza n. 4/2020 della Corte Costituzionale che ha censurato l'utilizzo del fondo anticipazioni di liquidità per abbattere l'accantonamento del Fondo crediti di dubbia esigibilità.
I buchi di bilancio che emergeranno nel rendiconto 2019 di molte p.a. potranno essere spalmati su 15 anni, mentre la contabilizzazione delle operazioni viene equiparata a quella già in essere per le regioni con la previsione della copertura delle rate annuali mediante le quote accantonate.
Un altro emendamento spalma, sempre su 15 anni, il disavanzo derivante dalla disapplicazione, a partire da quest'anno, del c.d. metodo semplificato di calcolo del Fcde, che farà emergere le quote di insoluto solo parzialmente sterilizzate finora.
Da segnalare, infine, un altro emendamento che affida alla sola sezione autonomie della Corte dei Conti (e non più, dunque, alle sezioni regionali di controllo) la funzione di consulenza nei confronti degli enti locali.
Al fine di garantire gli "indirizzi interpretativi univoci da parte delle amministrazioni regionali e locali in materia di contabilità pubblica" il Governo sottrae l'attività di consulenza alle Corti territoriali quando essa riguarda l'applicazione di norme nazionali (al controllo preventivo di legittimità delle sezioni di controllo regionali potranno essere sottoposti i regolamenti regionali).
Consulta, in particolare, sullo stesso argomento:
"Divieto di utilizzare le anticipazioni per modificare il risultato di amministrazione"
"Anticipazioni senza trucchi"
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